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Service Governance: il nuovo paradigma per gli spazi del futuro

Nel contesto odierno, caratterizzato da cambiamenti rapidi e costanti, la semplice gestione degli spazi non è più sufficiente. Le organizzazioni sono chiamate a trasformare i propri patrimoni immobiliari in generatori attivi di valore reale, capaci di produrre benefici concreti per le persone, il business e l’ambiente. Questa esigenza trova risposta nella Service Governance di eFM, una visione innovativa che ridefinisce il rapporto tra imprese, fornitori e tecnologie per governare gli spazi in modo efficace e sostenibile.

La necessità di una nuova governance

Molte aziende hanno esternalizzato la gestione operativa degli spazi, perdendo progressivamente il controllo su informazioni strategiche, qualità dei servizi e capacità decisionale. La linea tra chi eroga i servizi e chi guida le scelte strategiche si fa sempre più sottile, con il rischio di compromettere flessibilità, trasparenza e l’allineamento alle esigenze di business. La Service Governance nasce per rispondere a questa sfida, costruendo un modello condiviso di responsabilità che si fonda su dati accessibili, contratti flessibili e decisioni data-driven. Non si tratta di gestire semplicemente i fornitori, ma di co-creare relazioni trasparenti che tutelino autonomia e valore nel tempo.

Spazi attivi, sostenibili e generativi

Secondo eFM, il valore di uno spazio non va misurato solo in termini economici, ma dall’impatto generato su persone, comunità e ambiente. Le organizzazioni moderne sono chiamate a reinventare i loro immobili trasformandoli in vere e proprie piattaforme esperienziali: spazi capaci non solo di ospitare attività, ma di promuovere benessere, favorire interazioni e contribuire a impatti positivi sul territorio. Questo obiettivo si realizza attraverso un’ampia integrazione tecnologica, che include Digital Twin, Smart Contract e Digital Agent, facendoli evolvere verso smart building sostenibili e proattivi, in grado di adattarsi in tempo reale alle esigenze di chi li vive.

Un esempio emblematico sono gli Smart Contract: strumenti dinamici che automatizzano le decisioni operative basandosi su dati real-time, riducendo errori, tempi e ambiguità. Tale automazione trasforma il ruolo dei decision maker, da semplici operatori a supervisori strategici, permettendo loro di concentrarsi su visione e priorità aziendali.

Dati aperti per una governance efficiente

Il vero valore dei dati emerge solo quando rimangono nelle mani giuste. eFM promuove un modello di smart sourcing in cui le organizzazioni mantengono il controllo totale sulle informazioni strategiche, potendo cambiare facilmente partner senza perdere conoscenza o autonomia. Le piattaforme tecnologiche devono essere interoperabili, configurabili e trasparenti, evitando la chiusura e la dipendenza da un singolo fornitore.

Questo modello supporta la creazione di un ecosistema aperto, meritocratico e responsabile, in cui gli spazi non reagiscono semplicemente a dati tecnici, ma si modulano in base alle relazioni e preferenze di chi li abita, adattandosi e generando valore in tempo reale. La Service Governance favorisce ambienti inclusivi ed evolutivi capaci di alimentare un ciclo virtuoso di miglioramento continuo.

Governance generativa per il valore condiviso

Infine, la governance generativa proposta da eFM assicura un ciclo continuo di valore, in cui i benefici ottenuti vengono reinvestiti in innovazione tecnologica, benessere delle persone e resilienza ambientale. Si abbandona un modello di gestione passivo per adottarne uno proattivo e strategico, capace di produrre impatti positivi misurabili. La sostenibilità diventa così un ciclo virtuoso che combina risparmio, reinvestimento e creazione di nuove opportunità.

Attraverso questa visione e il Service Governance Manifesto, eFM guida la trasformazione del patrimonio immobiliare verso un sistema più efficiente, sostenibile e capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.

 

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