Service Governance Manifesto
Una nuova grammatica europea per rigenerare lo spazio attraverso trasparenza, dati affidabili e responsabilità condivisa
La regola e la relazione
Nel De Architectura, Vitruvio definiva l’architettura come equilibrio tra firmitas, utilitas e venustas: solidità, utilità, bellezza. Ma cosa accade quando la bellezza si sposta dal tratto estetico alla trasparenza dei processi? Quando la solidità non è più il muro, ma il contratto? Quando l’utilità non si misura più in prestazione, ma in esperienza?
Il Service Governance Manifesto propone una nuova risposta a queste domande, tracciando un modello europeo per la gestione dei servizi immobiliari. Un modello che non si limita ad amministrare, ma ambisce a generare: valore, fiducia, futuro.
I sette principi della nuova governance
- Governance come responsabilità e diritto condiviso
Le decisioni devono essere accessibili, le scelte trasparenti, il controllo operativo distribuito. È nella condivisione del governo che si abilita innovazione, adattabilità, velocità. La governance diventa così esercizio di cittadinanza. - Il valore d’uso come leva ambientale e sociale
Un luogo genera valore quando è abitato, attivato, attraversato da esperienze significative. Il valore d’uso si traduce in benefici per utenti, comunità e ambiente. Non è un risultato: è un processo. - Contratti intelligenti, chiari e adattabili
I contratti devono evolvere: da vincoli a piattaforme. Leggibili dalle macchine, comprensibili per le persone, capaci di adattarsi alle esigenze e di rispecchiare obiettivi di lungo termine. Strumenti dinamici, non cornici statiche. - Il dato come infrastruttura di fiducia condivisa
“Data is the new oil”, si diceva anni fa. Ma il Manifesto ribalta la metafora: il dato non è una risorsa da estrarre, ma un fondamento su cui costruire. Deve essere sicuro, neutrale, certificabile. Ma soprattutto: accessibile. Senza fiducia, non c’è sistema. - Ecosistema aperto, meritocratico e responsabile
L’accesso deve essere aperto, ma qualificato. La trasparenza negli standard e la verifica delle competenze sono le fondamenta di un ecosistema evolutivo, dove la partecipazione si misura in responsabilità. - Valore condiviso e reinvestito
Il Manifesto sposa la logica della circular economy: il valore non si consuma, si reinveste. Innovazione, sostenibilità, impatto sociale sono i luoghi di destinazione del valore generato. Perché un sistema è sano quando non si esaurisce. - Leadership europea etica, sostenibile e scalabile
L’Europa deve proporre modelli ispirazionali, in cui l’etica non sia una cornice ma una prassi quotidiana. Modelli scalabili, replicabili, ma soprattutto generativi: capaci di attivare nuovi standard globali nella governance dei servizi.
Oltre la gestione, la generazione
Il Service Governance Manifesto non propone solo un modello tecnico, ma un nuovo modo di intendere il ruolo del servizio nello spazio. Non più come funzione ancillare, ma come motore generativo.
E quando la governance diventa bene comune, anche lo spazio torna ad essere luogo. Un luogo da vivere, da trasformare, da abitare con consapevolezza.