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HubQuarter: come aumentare la resilienza delle aziende nel contesto attuale

HubQuarter: come aumentare la resilienza delle aziende

Nel corso degli ultimi anni anche il tema della resilienza in azienda è diventato prioritario nella gran parte del mondo del business. A partire dal 2020, la stragrande maggioranza delle grandi corporate internazionali è passata allo smart working in maniera più o meno netta.

 

Soltanto in Italia, oltre il 70% delle imprese ha permesso al proprio personale di lavorare da casa, o comunque da una sede altra rispetto all’ufficio tradizionale. Una percentuale che, all’inizio del 2023, sembra essersi assestata attorno al 50%, per una media di 2/3 giorni a settimana.

 

L’elemento più interessante di questo cambiamento è che, al giorno d’oggi, sembra praticamente impossibile tornare indietro. A livello globale, la quasi totalità delle persone che hanno lavorato da remoto considerano l’esperienza vissuta come positiva. Ma non solo. La quasi totalità delle persone vorrebbe continuare a lavorare in smart working per sempre. Se non altro in modo parziale.

 

I vantaggi dello smart working

 

Il passaggio globale allo smart working di cui si parlava nei capoversi precedenti è stato sicuramente rivoluzionario. Ma è bene sottolineare che questo cambiamento radicale ha portato vantaggi considerevoli: tanto per l’azienda quanto per l’individuo.

 

Innanzitutto è stato certificato un aumento medio della produttività di circa il 40%, che è andato di pari passo con una riduzione del 20% dei costi e, soprattutto, una riduzione del 40% dell’assenteismo. Parallelamente il personale ha dimostrato un netto miglioramento in termini di competenze digitali e capacità di ripensare i processi.

 

Le persone hanno confermato di avere sviluppato, grazie allo smart working, la propria capacità di concentrazione e di ragionare in maniera più flessibile su obiettivi. Inoltre la crescita media di efficacia ed efficienza è andata di pari passo con un aumento di engagement e soddisfazione personale.

 

Nuovi spazi per un lavoro davvero “smart”

 

L’aumento esponenziale dello smart working ha modificato profondamente anche le aspettative di dipendenti, manager e, più in generale, persone che occupano gli spazi di lavoro.

 

E proprio questi spazi devono essere ripensati, per rendere effettivamente possibili il new way of working. A partire da un’integrazione di fisico e digitale, fino ad arrivare a un miglioramento di processi, rituali e comportamenti. Senza dimenticare l’importanza dei momenti di socialità: necessari tanto in termini di engagement, quanto di crescita professionale e confronto tra competenze o approcci differenti.

 

Infine non va dimenticato che lo smart working inteso come semplice lavoro da remoto, porta con sé diverse criticità. Una su tutte la possibile riduzione del senso di appartenenza e di motivazione dei dipendenti.

 

Argomenti che non possono essere sottovalutati quando si parla di resilienza in azienda, intesa come capacità delle organizzazioni di adattarsi al cambiamento in maniera costruttiva.

 

Hubquarter: una nuova idea di smart working

 

Hubquarter è il modello eFM che ripensa gli spazi in chiave relazionale. Un programma di sharing economy nel real estate, che promette un impatto sull’azienda, sulla persona, sulla città e sul pianeta.

 

Il modello Hubquarter prevede che il singolo soggetto, pubblico o privato, metta in condivisione una percentuale dei propri asset immobiliari vuoti. Asset che verranno mappati, connessi in un unico hub distribuito sul territorio e poi aperti a nuovi utilizzi.

 

Con Hubquarter il lavoro diventa effettivamente “smart”: per le persone, che possono scegliere dove andare a lavorare, costruendo la propria esperienza in base a bisogni lavorativi e personali. Ma anche in termini di resilienza in azienda e risparmio dei costi.

 

Oggi, gli uffici pubblici e privati vengono sottoutilizzati, a fronte di un costo che è del 100%. Ripensare la distribuzione degli spazi di lavoro permetterebbe un risparmio immediato di centinaia di miliardi di euro.

 

L’impatto di Hubquarter non riguarda soltanto la sostenibilità sociale e quella economica, ma anche quella ambientale. Puntare su una logistica semplificata e su una dimensione di prossimità lavorativa permette infatti di ridistribuire i flussi e le risorse all’interno di quartieri e città. E, più in generale, di ridurre sensibilmente il tasso di CO2 e la dispersione energetica.

 

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