Skip to content

eFM

La Rigenerazione Urbana per eFM

Riqualificare gli spazi urbani per favorire la crescita sostenibile delle città e il benessere dei cittadini.

 

In eFM ‘rigenerazione urbana’ significa ripensare i luoghi in cui viviamo, nella misura in cui questi necessitano di essere ri-equilibrati, ri-progettati, ri-attivati. Significa riqualificare gli spazi urbani inutilizzati con l'obiettivo di valorizzarli, sia a livello funzionale che strutturale. Come sostiene l’architetto e partner di eFM Alfonso Femia: “il progetto non è semplicemente architettura, ma un processo di relazione tra geografie, territori, città, storie e narrazioni: è l’inizio di un dialogo”.

 

Non tutti i luoghi urbani si trovano in questa condizione, ma tutte le città stanno prendendo atto dei disequilibri che le abitano e che hanno alterato la spazialità delle città e dei territori, la loro componente funzionale o quella relazionale. L'obiettivo che si pone eFM, attraverso questo stream di attività, è rendere questi spazi di nuovo accessibili alla comunità e "aumentati", attraverso l’offerta di servizi a valore aggiunto e nuove tecnologie abilitanti le esperienze. Il tutto per sostenere la crescita armonica delle città e prospettare ai cittadini una migliore qualità della vita.

 

Secondo Giuseppe Capicotto, General Manager eFM, "tutti noi quando parliamo di città siamo abituati a pensare allo spazio. Ma non basta. Ciò che dobbiamo fare è pensare allo spazio in relazione al tempo. Queste due categorie aristoteliche sono la chiave di ogni rigenerazione urbana, perché nella concezione di uno spazio inteso come presenza viva, calato in un tempo che scorre, si nasconde l’algoritmo di ogni progettazione”: chiunque può disegnare uno spazio. Non tutti però riescono a disegnare oggi lo spazio di cui avremo bisogno domani. Ecco cos’è per me una città: uno spazio capace di contenere il tempo”.

 

Secondo Valentina Gingardi, Urban Service Designer Manager in eFM, “eFM approccia alla rigenerazione urbana attraverso il pensiero ecosistemico. Così come i ricercatori neozelandesi della University of Canterbury stanno sviluppando un modello che suggerisce come riequilibrare i luoghi in cui viviamo al fine di influenzare i comportamenti delle persone, incentivando l’adozione di stili di vita più sani, eFM costruisce modelli di sostenibilità economica del processo di rigenerazione urbana, valutandone le ricadute anche in prospettiva ambientale e sociale”.

 

I progetti di rigenerazione urbana incarnano la filosofia di eFM: non solo progettare nuovi edifici ma dare una seconda vita a quelli già esistenti, recuperarli e riqualificarli. Disponibilità, accessibilità ed esperienza sono i pilastri che guidano eFM in questi progetti. Gli spazi della città devono diventare luoghi aperti ed offrire servizi alla scala territoriale, condividere la propria agenda di esperienze fisico-digitali e garantire l’accesso ai luoghi, gestendo al meglio i servizi nella prospettiva della migliore valorizzazione del patrimonio, sia esso pubblico o privato.

 

Ogni progetto di rigenerazione urbana parte dall’analisi dello stato di fatto e dei bisogni concreti dei distretto, del quartiere o della città, con una prospettiva di territorio, di equilibrio territoriale che va oltre il perimetro dei singoli edifici. L’obiettivo di eFM è costruire modelli di gestione sostenibili ed integrati, resi efficienti dall’impegno di tecnologie digitali abilitanti la migliore esperienza di fruizione di spazi, servizi ed esperienze.

 

Storicamente eFM lavora per rendere accessibili e disponibili gli spazi attraverso i tradizionali servizi di facility management, facilitando la loro erogazione e misurandone la qualità. Ma la sua attività non si ferma a questo. eFM, infatti, persegue l'obiettivo di progettare nuovi servizi per aggiungere un più alto livello di valore e di innovazione, sia nello spazio costruito che nella dimensione urbana. Tra questi, ad esempio, l'accesso smart a spazi ed attività, il booking dei singoli ambienti e la possibilità di organizzare e partecipare a eventi o a iniziative culturali e di intrattenimento. Per eFM le ricadute più significative nel processo di rigenerazione sono da ricondurre:

  • all’innalzamento della qualità urbana, attraverso l’offerta di servizi a valore aggiunto;
  • alla massimizzazione dell’uso degli spazi e la fruizione della città e dei territori H24, attraverso il potenziamento dell’offerta di servizi ecosistemici;
  • all’incremento della densità relazionale e della diversificazione di utilizzo degli spazi;
  • alla messa in rete di luoghi ed esperienze complementari e a valore aggiunto per la creazione di un palinsesto di attività che trasformi il territorio in una piattaforma di esperienze configurabili e aperte a diverso titolo a tutti i city users.

 

Il cuore di questi progetti di rigenerazione urbana, per eFM, sono le relazioni e le persone. Riabilitare spazi per eFM non significa solamente incrementare la qualità e il valore dei luoghi, ma dare la possibilità alle persone di accedervi e di utilizzarli nuovamente, stimolando incontri, scambi di pensiero, connessioni, relazioni, creatività e nuove modalità di vivere l'attività lavorativa, in continuità con le new ways of living, nelle differenti accezioni del working, learning, caring.

 

"Non possiamo progettare una città senza considerare le relazioni che la abiteranno, senza mettere a sistema spazi e servizi e renderli accessibili in modo sempre diverso", continua Capicotto. "Solo in questo modo possiamo realizzare qualcosa che duri nel tempo e che aumenti il proprio valore, rispondendo alle esigenze sempre nuove delle comunità".

 

Ma come unire le esigenze delle persone agli spazi rigenerati?

 

In questo contesto diventa fondamentale rendere accessibile la città attraverso il digitale, che per eFM rappresenta uno mezzo di abilitazione esperienziale e progettuale, uno strumento di ascolto e di indirizzo costante dell’azione. Lavorando con i dati, eFM è in grado di osservare i progetti e di riconfigurarli alla luce degli analytics che lo spazio vissuto dalle persone restituisce. Grazie alla sua piattaforma tecnologica, eFM abilita nuovi servizi e crea spazi fisico-digitali aumentati, dando la possibilità alle persone di vivere ogni ambiente in maniera nuova e innovativa.

 

In questo senso, il progetto di rigenerazione urbana ha un impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Gli spazi tornano a vivere e a generare valore, la loro gestione è facilitata grazie al digitale e questo porta benefici in termini di ottimizzazione e qualità dell'abitare. Ognuno ha la possibilità di vivere gli spazi urbani in modo innovativo, incrementando le connessioni, le relazioni e il benessere.

 

Secondo Gingardi, "valorizzare il territorio in chiave sostenibile e migliorare la qualità della vita delle persone attraverso la tecnologia sono le direttrici che ci guidano nei nostri progetti di rigenerazione urbana. Gli spazi costruiti, per eFM, non sono intesi solamente come catalizzatori di attività, ma luoghi in cui avvengono cose, entro i quali intessere relazioni: per questo abbiamo ritenuto vincente applicare questo concetto alla dimensione del territorio, pensando alla progettazione di ogni singolo elemento come parte integrante di un ecosistema più ampio".

 

"Se ci chiediamo come sarà la città di domani", spiega Giuseppe Capicotto, "la nostra proposta è quella di tracciare un profilo urbano usando gli stessi strumenti con i quali progettiamo e gestiamo la vita di un edificio. "Le città necessitano di essere ripensate per rispondere alle rinnovate necessità e domande di servizi da parte dei cittadini. Il nuovo modello di sviluppo del territorio deve consentire di condividere le risorse in chiave ecosistemica, connettere informazioni e metterle a disposizione dei city users attraverso soluzioni digitali in piattaforma che abilitino spazi, esperienze, relazione."