Property e facility management vivono un’era di profondo cambiamento trainato dalla digitalizzazione del workplace, dai nuovi modelli di lavoro e dall’innovazione tecnologica applicata alla gestione degli immobili. Nonostante la pervasività del digitale, però, i professionisti del property e facility management vivono ancora una serie di problematiche e complessità che li separano dal raggiungimento di obiettivi quali la massima efficienza di tutte le strutture, la flessibilità in base alle necessità e l’erogazione dei migliori servizi, con contestuale soddisfazione di chi ne usufruisce e una decisa razionalizzazione dei costi. Se da un lato l’evoluzione del digitale, trainata dai benefici di IoT, è chiaramente avviata, permangono infatti degli ostacoli nella gestione dell’ecosistema di partner e fornitori che è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra.
All’atto pratico, property e facility management significa gestire un articolato sistema di player e attività che inizia con la scelta del fornitore giusto e si estende alla stipula del contratto e alla sua attivazione, ma anche alla verifica dell’esecuzione dei suoi contenuti e alla certificazione della qualità dei servizi che vengono effettivamente erogati. L’effort gestionale richiesto da queste attività, che sono centrali nell’operato del facility manager, è molto alto e non sempre efficace: i tempi di stipula rimangono piuttosto lunghi, la trasparenza sull’erogazione del servizio lascia a desiderare e la valutazione della qualità non sempre è vincolata ad elementi oggettivi. Inoltre, la tendenza alla sempre maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi e relativa occupancy non trova riscontro in un’analoga flessibilità contrattuale, la cui rigidità non è in linea con esigenze aziendali che cambiano di continuo.
Nell’era della digitalizzazione pervasiva, dei nuovi modelli di business e della flessibilizzazione degli spazi, un passo avanti significativo consiste nello sfruttare il digitale proprio per mettere in diretta correlazione la domanda e l’offerta di servizi nel facility management, in modalità rigorosamente digitale, smart e asincrona.
In altri termini, alcuni pain appena evidenziati potrebbero essere gestiti in modo efficace tramite un marketplace digitale di servizi in grado di effettuare un matching intelligente tra la domanda e l’offerta, tra ciò che serve realmente all’immobile e i provider in grado di garantirlo alle condizioni migliori in funzione di expertise e competenze. Per garantire risultati in linea con le aspettative delle rispettive aziende, occorre un sistema evoluto di qualificazione della domanda e dell’offerta, così da indirizzare uno dei problemi principali del facility management odierno, ovvero la scelta dei fornitori sulla base di elementi oggettivi, trasparenti e verificabili.
Una piattaforma di procurement che, in funzione di algoritmi avanzati, assicuri un match perfetto tra domanda e offerta di servizi è un passo essenziale verso un property e facility management moderno e avanzato. Ma non è che una prima fase di ciò che il digitale consente di fare per indirizzare le sfide di un settore in cui la digital transformation sta accelerando in maniera netta ed efficace. Partendo dal match, è quindi possibile fare diversi passi avanti: digitalizzare e automatizzare la stipula del contratto, per esempio, ma soprattutto - grazie a tecnologie come Smart Contract, Blockchain e IoT - attuare il contratto stesso in modo del tutto automatico in funzione delle regole condivise e siglate tra le parti, a garanzia della massima trasparenza. In altri termini, i sistemi possono monitorare che le parti adempiano ai propri obblighi, che eseguano il pattuito e che garantiscano le performance concordate negli SLA, fornendo quindi degli elementi oggettivi per la certifica delle prestazioni, per la rendicontazione e per i relativi pagamenti, che possono essere automatizzati con gli Smart Contract. Oltre a fornire sicurezza, trasparenza e la massima semplificazione, un sistema di questo tipo permette anche di assecondare la flessibilità del mondo as-a-service, in cui i corrispettivi delle prestazioni sono proporzionali ai servizi erogati, all’effettivo consumo degli stessi o alle performance ottenute.