Con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti nel 2025, il Building Information Modeling (BIM) diventerà obbligatorio per tutti gli interventi pubblici superiori a 2 milioni di euro.
Questa novità rappresenta una rivoluzione nella gestione dei progetti di costruzione e infrastrutture, consolidando il BIM come strumento fondamentale per ottimizzare risorse e migliorare la sostenibilità.
Ma cos’è il BIM?
È una metodologia collaborativa basata su modelli digitali 3D che contengono tutte le informazioni relative a un edificio durante il suo ciclo di vita. Questo approccio integrato permette di migliorare la sostenibilità e l’efficienza nei progetti, garantendo risparmi concreti:
L’uso del BIM può consentire di:
"L’adozione del BIM per la progettazione e la gestione delle opere rappresenta una sfida e un’opportunità. Da anni, in eFM, lavoriamo con modelli aggiornati e integrati su tutti i processi, portando il vero valore aggiunto in fase di gestione"– spiega Carmela Ventura.
Grazie alla sua capacità di integrare dati e favorire la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, il BIM riduce i rischi di errori e rende ogni decisione più informata e trasparente. "Il modello operativo di eFM nei percorsi di transizione per l’adozione del BIM fonda le sue radici nella visione olistica alla gestione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari, quella che chiamiamo Global Asset Management (GAM) - continua Ventura - Il BIM diventa quindi uno strumento essenziale per governare il processo di gestione delle informazioni sugli asset, facilitando la raccolta, l'organizzazione e l'aggiornamento continuo dei dati nel contesto del GAM".