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Facility Management: i trend da conoscere nel 2021

Scritto da eFM | 16 dicembre 2020

Se si osservano alcuni dati sul Facility Management i trend che fino all’anno scorso sembravano certi, dopo l’insorgenza del Coronavirus, vanno rivisti alla luce della crisi pandemica. Per esempio, in uno studio di McKinsey pubblicato alla fine del 2019 sul tema del Facility Management, nei sei trend identificati l’argomento della sanificazione era marginale. Tra crescita dell’outsourcing e integrazione della parte di gestione degli immobili con i servizi correlati, a cui si aggiungono strategia di implementazione del workplace e tecnologie sempre più presenti come IoT (Internet of Things), automazione robotica e realtà aumentata, non si riteneva che la pulizia degli ambienti di lavoro avrebbe potuto assumere l’attuale centralità. Non che la sanificazione degli uffici, divenuta obbligatoria sin dal primo DPCM e poi confermata con quelli successivi, esaurisca i compiti di un fornitore di servizi di Facility Management, ma è indubbio che va collocata come prerequisito imprescindibile attorno al quale costruire un nuovo concetto di benessere del lavoratore.

 

Facility Management, perché il trend dell’outsourcing crescerà

La sanificazione obbligatoria non solo confermerà alcuni dei trend sul Facility Management individuati da McKinsey, ma è probabile che contribuirà alla loro accelerazione. Pensiamo alla propensione all’outsourcing che, secondo la ricerca della società di consulenza strategica, ormai ha superato il 50% del mercato globale del Facility Management in Europa, Medio Oriente e Nord America. La circostanza che la decontaminazione dei locali, sia in caso di episodi conclamati di Covid-19 sia in loro assenza, richieda il ricorso a misure specifiche messe in atto da personale specializzato, guiderà l’esternalizzazione di questa tipologia di servizio. E poiché dovrà essere effettuato in contesti aziendali nei quali la percentuale degli occupanti dovrà essere sempre monitorata in maniera rigorosa, un outsourcing efficace non potrà esimersi dalla tracciabilità e dalla centralizzazione delle informazioni riguardanti gli spazi da gestire. Occorrerà, in altri termini, che il Facility Management utilizzi delle tecnologie con cui avere una visione sempre aggiornata dei luoghi di lavoro.

 

Il trend delle piattaforme tecnologiche per il Facility Management

Nello scenario prefigurato da McKinsey sul Facility Management, i trend elencati non fanno riferimento a una piattaforma tecnologica specifica attraverso la quale è possibile monitorare tutti i servizi offerti. Eppure, se fra i trend viene considerato quello del workplace modulare e flessibile, tale da ottimizzare i tassi di occupancy, oppure l’impiego di device e infrastrutture IoT per l’efficientamento energetico, tutto questo è possibile se si ha a disposizione un sistema evoluto di raccolta, aggregazione e analisi dei dati. In sistema siffatto, la compresenza di paradigmi cloud, edge e ibridi rappresenterà una caratteristica dominante per metterlo in condizione di interfacciarsi con una pluralità di dispositivi e di architetture IT. I Facility Manager che dimostreranno di essere in grado di governare l’insieme dei servizi integrati attraverso un modello trasparente di erogazione, abilitato da tecnologie ad hoc, potranno ridurre i costi e, soprattutto, potranno contare su una leva competitiva agli occhi della committenza.

 

Blockchain e Smart contract nei Facility Management trend

Nel Facility Management un trend ulteriore che si potrà registrare nel 2021, connesso strettamente a quello delle piattaforme digitali, è l’adozione di smart contract in abbinamento alla tecnologia blockchain. Sebbene il contratto “intelligente” non sia un’invenzione recente, ma risalga agli anni Ottanta e consista nella “traduzione” del contratto in un codice con cui verificare automaticamente il verificarsi di condizioni predefinite, è con la blockchain che oggi è possibile offrire una serie di garanzie alle parti coinvolte. La “catena di blocchi”, infatti, assicura che il codice non sia modificato e che le fonti di dati che determinano le condizioni di applicazione siano certificate e affidabili. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger del Politecnico di Milano testimoniano un grande fermento in materia, con una crescita dei progetti di blockchain pari al 56%. Per questo nell’ambito del Facility Management, dove la trasmissione delle informazioni è essenziale per documentare manutenzione periodica e visite di servizio, il ricorso a smart contract che sfruttano la blockchain è destinato a prendere piede definitivamente.