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Dal Facility Management all’Esperienza: come l’AI valorizza persone e spazi

Scritto da eFM | 13 maggio 2025

La vera domanda non è cosa può fare l’AI, ma cosa sappiamo ancora fare meglio noi esseri umani.”
– Garry Kasparov

Nel mondo del Real Estate, siamo abituati a parlare di metri quadri, costi operativi e ottimizzazione degli spazi. Ma oggi dovremmo spostare l’attenzione dallo spazio alle persone. Perché è proprio lì che si gioca la vera trasformazione.

Se osserviamo il settore del Real Estate notiamo che i professionisti che ci lavorano hanno un’eta media di circa 53 anni, complice l’andamento demografico, nel futuro ci troveremo a dover affrontare problematiche relative a upskilling, passaggio generazionale, necessità di nuove competenze digitali. In questo scenario, l’uomo del Real Estate non può più prescindere dal supporto dell’Intelligenza Artificiale.

L’AI come leva formativa e produttiva

Abbiamo immaginato un percorso dell’AI non solo come motore di efficienza, ma come abilitatore di un passaggio generazionale e culturale. In Italia, una persona che lavora nel Facility o Property Management gestisce in media 90.000 mq: una produttività ancora bassa rispetto al potenziale. L’AI può diventare una risorsa chiave per aumentare il valore dei progetti e costruire una nuova consapevolezza del patrimonio.

Un toolkit per disegnare il futuro

All’evento “Il Facility Management in Italia”, ospitato da ABI – Associazione Bancaria Italiana e promosso da OSSIF, securindex.com e Terotec, Daniele Di Fausto, CEO di eFM, ha presentato una nuova soluzione pensata per rispondere alle sfide di un contesto sempre più complesso e interconnesso.

Si tratta di un assistente digitale basato sull’AI, in grado di leggere i dati in tempo reale, generare scenari di ottimizzazione e supportare la costruzione flessibile del budget secondo logiche di Zero Based Budgeting.

Un toolkit che, con poche domande, aiuta le aziende a definire i propri obiettivi e a configurare facilmente un piano di sviluppo futuro.

Una soluzione nata dall’esperienza pluriennale maturata da eFM all’interno dell’Osservatorio ABI, e che rappresenta un primo passo verso una nuova Service Governance, che – nelle parole di Di Fausto – permette il passaggio dal controllo alla valorizzazione.

Da FM a People & Place: il cambio di paradigma

Nel passato il Facility Management era visto come un comparto separato dall’esperienza delle persone negli spazi. Oggi sappiamo che ci sono due punti centrali da cui partire: People e Place.

La user experience è fondamentale: ogni persona ha esigenze diverse, e anche gli spazi hanno un comportamento mutevole. Gli edifici non sono più occupati al 100%, ed è proprio per questo che dobbiamo rendere dinamici anche i contratti di global service, adeguandoli all’effettiva occupazione e gestendo i risparmi in real time.

La “S” degli ESG: tecnologia al servizio della dimensione sociale

La componente Social – la “S” dell’ESG – è spesso trascurata, ma in realtà è fondamentale. Non a caso, Gartner ha inserito MySpotHub tra i “Cool Vendor” come migliore piattaforma per l’Experience as a Service. Perché oggi non parliamo più solo di Digital Real Estate, ma di esperienza.

Verso una governance digitale degli asset

Per rendere tutto questo possibile, servono strumenti concreti. Serve una governance digitale basata su tre elementi chiave:

  1. Digital Twin
    Un modello virtuale dinamico che riproduce fedelmente asset e transazioni, traducendo i dati spaziali in strutture relazionali. Questo abilita simulazioni, analisi e previsioni in tempo reale.
  2. Generative Design
    Simulazioni intelligenti che permettono di ottimizzare la configurazione degli spazi in base a dati relazionali, supportando decisioni progettuali data-driven.
  3. Smart Contract
    Contratti rivisti completamente, basati su performance dinamiche e attivati da condizioni specifiche, per una governance oggettiva e reattiva.

La sfida del Real Estate oggi non è solo ottimizzare lo spazio, ma mettere al centro le persone. La tecnologia non sostituisce, ma abilita. E solo attraverso strumenti digitali intelligenti, esperienza reale e governance consapevole possiamo trasformare gli edifici in organismi vivi, produttivi e inclusivi per supportare la migliore esperienza delle persone.