Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2050 la popolazione mondiale, dai 7,7 miliardi attuali, arriverà a toccare i 9 miliardi; dato ancor più sconcertante quello previsto nel rapporto “World Urbanization Prospects 2018”: nel 2050 quasi il 70% della popolazione mondiale risiederà nelle aree urbane. Un incremento davvero significativo se pensiamo che nel 2009 a vivere nelle grandi città era appena la metà della popolazione mondiale.
E’ giunto il momento giusto per ripensare le dinamiche cittadine e le nuove opere di urbanizzazione!
E’ tempo che la “City” per assorbire queste dinamiche diventi “Smart” proprio nell’accezione che il vocabolario Treccani fornisce: “Città caratterizzata dall’integrazione tra saperi, strutture e mezzi tecnologicamente avanzati, propri della società della comunicazione e dell’informazione, finalizzati a una crescita sostenibile e al miglioramento della qualità della vita”.
La Città dovrebbe essere quindi ridisegnata per creare sviluppo economico e sociale e per dare qualità alle relazioni, che siano tra persone, tra persone e cose o tra oggetti. Va cambiata la filosofia progettuale e sfruttata l’onda della trasformazione digitale per evolvere verso una città digitale.
La nostra risposta alla città intelligente è un modello integrato e multilayer in grado di includere verticalmente tutte le strutture logiche ed informative necessarie alla sua gestione, misurazione e valorizzazione delle relazioni negli spazi. Integrando i quattro layer:
La mappatura e la qualificazione delle interazioni attivate all’interno della community negli spazi comuni rappresenta un elemento decisivo per la loro attrattività e per la loro valorizzazione. E’ per questo che nella nostra idea di Smart City abbiamo ripensato la città partendo dal livello base, i common ground - gli spazi comuni - che diventeranno luoghi non più adibiti al solo commercio, ma reinventati per diventare veri e propri HUB in cui instaurare relazioni e connessioni di qualità tra i cittadini.
Proprio questa è l’idea proposta da Nicola Martinelli presentando il progetto di eFM nella call for proposal di MIND: “Fino ad oggi il successo della Smart City è stato definito dalla quantità delle connessioni; il successo del MIND sarà determinato dalla qualità delle relazioni".