L'intelligenza artificiale (AI) sta diventando una realtà sempre più presente nella nostra vita privata e professionale. Anche i settori del Real Estate e del Design sono parte di questo cambiamento in atto. Infatti, l'AI può aiutare i professionisti del settore a prendere decisioni più informate e a migliorare la qualità dei progetti realizzati, grazie alla sua capacità di elaborare e analizzare grandi quantità di dati.
Certo, le reali potenzialità dell’Artificial Intelligence sono ancora tutte da scoprire. Eppure, già oggi il pubblico inizia ad affacciarsi a sistemi hardware e software capaci di fornire prestazioni che ampliano quelle dell’essere umano.
Si pensi a fenomeni di massa come DALL-E o ChatGPT, ma anche ai diversi usi professionali dell’AI che vengono sperimentati giorno dopo giorno nei vari settori di produzione o vendita di beni e servizi. “L’Artificial Intelligence sta vivendo la sua più grande esplosione fino ad oggi, perché è possibile utilizzarla in modo molto più semplice e veloce – commenta Nicola Martinelli, President eFM – Stiamo entrando nell’era dell’abbondanza di AI: possiamo prendere tutta la conoscenza generata nel mondo e metterla in un unico contenitore assistente”.
eFM ha nel suo DNA un interesse vivo e costante verso le innovazioni. Da questo punto di vista l’uso dell’AI appare come una naturale prosecuzione della mission di digitalizzare il Real Estate iniziata ormai più di vent’anni fa.
Oggi eFM utilizza algoritmi di AI che non si limitano a velocizzare i processi. Al contrario promettono una vera e propria rivoluzione: tanto in termini di organizzazione del lavoro, quanto in termini di relazione col cliente.
AI e generative design applicati al real estate
eFM progetta e realizza spazi di lavoro “engaging”, ovvero luoghi in cui le persone possano stare bene ed esprimere al meglio il loro potenziale. È ormai appurato che gli spazi di lavoro possono avere un impatto significativo sulla produttività e sul benessere dei lavoratori.
L’ambiente in cui si lavora può influire, infatti, sulla motivazione, sulla creatività, sulla concentrazione e sulla salute degli occupanti. Ma non solo. Gli spazi comunicano: sono uno strumento molto potente che agisce sulla psicologia delle persone. Per questo ogni intervento che viene effettuato da eFM passa innanzitutto per un ascolto approfondito dell’azienda cliente, in modo da capire quale visione e scopo si voglia trasmettere, e quali traguardi si vogliano raggiungere nel futuro.
Survey di questo genere portano a una raccolta di concetti chiave utili a identificare rapidamente i valori e i desideri più rappresentativi dell’azienda. In questo senso l’AI rappresenta un’opportunità unica: dare vita all’immaginazione del cliente.
“Gli strumenti e gli algoritmi di AI permettono di anticipare la progettazione e la renderizzazione, fornendo un’immagine molto ricca di dettagli”, spiega Francesca Piscitelli, Digital Workplace Leader eFM. La piattaforma digitale intelligente analizza le parole chiave ricevute e le mette in relazione con diversi database open source, potenzialmente illimitati. Ma anche con tutta una serie di elementi utili a creare progetti che siano realizzabili, funzionali e sostenibili.
In questo modo il cliente ha la certezza di osservare un’immagine che sia rappresentativa dello spazio del futuro. Un risultato semplicemente straordinario, che viene generato nel giro di pochi secondi.
Di seguito un progetto realizzato con il supporto dell’algoritmo di Intelligenza Artificiale.
“L’elemento più affascinante dell’AI è che impara a conoscerti, utilizzo dopo utilizzo – aggiunge Almudena Mampuso, Senior Architect eFM – Si affina esattamente come se fosse un membro del team, andando a velocizzare ulteriormente i processi”.
Anche per questo motivo, è fondamentale che algoritmi e strumenti vengano monitorati costantemente da personale esperto e qualificato. La conduzione dei progetti resta dunque in mano alle persone, che hanno il compito di istruire l’AI con tutti i dati e i vincoli relativi al singolo progetto.
I prossimi step dell’AI nel real estate
Come anticipato nei capoversi precedenti, l’uso dell’AI in ambito Real Estate è ancora ai suoi albori. Per questo è lecito pensare che i risultati raggiunti saranno sempre più considerevoli. A partire dal passaggio da un’immagine bidimensionale verso un’immagine 3D esplorabile. Fino ad arrivare alla creazione di un vero e proprio Digital Twin.
“Il prossimo passo è trasformare queste immagini in un modello – prosegue Mampaso – Lavorare con le parole chiave e arrivare a creare un modello tridimensionale, magari integrato con dati di dettaglio dei singoli componenti, collegati alle scelte. Un output in cui tutti gli oggetti abbiano informazioni e caratteristiche, che fornisca una base più che solida su cui continuare a lavorare in modo da favorire la gestione futura”.
“L’AI ha la possibilità di determinare centinaia, anzi migliaia di scenari a tempo di record – conclude Piscitelli – La cosa più importante è imparare a farle domande sempre più giuste: evidenziando le variabili e tenendo conto dei concetti che riesce a elaborare”.
Utilizzando questi algoritmi in real time, in un futuro non troppo lontano, il cliente potrà descrivere la sua vision di uno spazio ideale, ricevendo un modello 3D ad hoc nel giro di pochi minuti. Una specie di verbale esplorabile, che fissi le idee emerse durante l’attività di envisioning e orienti tutte le fasi di lavoro successive.