Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione profonda e senza precedenti. L’intelligenza artificiale non è più una tecnologia accessoria, ma il motore trainante dell’evoluzione del digital workplace. A cambiare non sono solo gli strumenti, ma anche le aspettative delle persone, il ruolo della leadership e il modo in cui gestiamo spazi, tempi e relazioni professionali.
Secondo la ricerca Gartner Predicts 2025: Empowering Workers With Intelligent Applications, solo il 23% dei lavoratori digitali si dichiara pienamente soddisfatto delle applicazioni utilizzate quotidianamente. Eppure, le tecnologie disponibili oggi offrono potenzialità straordinarie: è il momento di ripensare radicalmente il modo in cui le organizzazioni progettano l’esperienza lavorativa.
Uno studio McKinsey, Superagency in the Workplace: Empowering People to Unlock AI’s Full Potential, stima che l’AI possa generare fino a 4,4 trilioni di dollari di crescita economica globale. Ma il vero impatto si misura nella quotidianità: l’AI non è solo automazione, ma un alleato intelligente, capace di supportare decisioni, orchestrare attività complesse e amplificare creatività e produttività. È l’alba della superagency: una nuova alleanza tra persone e tecnologie per sbloccare il pieno potenziale umano.
Tuttavia, solo l’1% delle aziende si considera davvero matura nell’adozione dell’AI. Perché la vera sfida non è tecnologica, ma culturale. Occorrono nuovi modelli di leadership, formazione continua e visioni più coraggiose.
In questo contesto, eFM si propone come abilitatrice di un nuovo paradigma: evolvere dalla gestione degli spazi alla valorizzazione delle persone, attraverso una governance digitale avanzata fondata su tre pilastri:
A questi si affianca l’adozione di assistenti digitali AI-based per il Facility e Property Management: soluzioni in grado di leggere dati in tempo reale, generare scenari di ottimizzazione e costruire budget dinamici secondo logiche di Zero-Based Budgeting.
L’approccio di eFM non si limita all’efficienza, ma promuove una nuova cultura del workplace, centrata su People & Place: ogni spazio è un’esperienza, ogni persona ha esigenze uniche. Le soluzioni devono quindi essere dinamiche, adattive e reattive.
Il workplace non è più uno spazio fisico statico, ma un ecosistema digitale in costante evoluzione. Gartner lo definisce con tre parole chiave:
eFM interpreta questa visione attraverso strumenti concreti, che coniugano innovazione, sostenibilità e benessere. Non a caso, la sua piattaforma MySpotHub è stata riconosciuta da Gartner tra i Cool Vendor per l’approccio Experience as a Service.
Ma la tecnologia, da sola, non basta. Serve una leadership consapevole, capace di cogliere le opportunità dell’AI senza perdere di vista la dimensione umana. Il workplace del futuro sarà costruito da chi saprà unire velocità e sicurezza, visione e pragmatismo, dati e cultura.
Perché il vero vantaggio competitivo non sta nello spazio. Sta nelle persone che lo vivono.