Viviamo in un'epoca in cui molte aziende stanno attraversando una fase di ridisegno organizzativo, alla ricerca di una maggiore produttività e innovazione. Modelli che possono assumere molte forme, ma c'è un elemento che sta emergendo come fondamentale per il successo: la felicità.
Daniele Di Fausto, CEO di eFM e Founder di Venture Thinking, ha esplorato questa connessione apparentemente silenziosa tra felicità e lavoro in un'intervista con Tal Ben-Shahar, celebre docente di Harvard University, sulle pagine di Fortune Italia.
Negli ultimi anni, l'idea che la felicità sia un lusso o un privilegio riservato a pochi lavoratori privilegiati ha lasciato spazio a una nuova concezione: la felicità è una necessità aziendale, una componente essenziale per il benessere individuale e organizzativo. In quello che Di Fausto chiama l'“Age of Happiness”, le aziende impegnate a ridisegnare gli spazi di lavoro non possono più permettersi di ignorare l'importanza del benessere dei dipendenti nei propri Hubquarter. Questo concetto è stato approfondito nell'articolo “Costruire la felicità in azienda. Il benessere della persona come abilitatore”, in cui si analizza come il benessere personale possa fungere da abilitatore per nuove modalità di lavoro.
Tal Ben-Shahar, noto per il suo corso sulla felicità all’Università di Harvard ha condiviso riflessioni cruciali sul ruolo delle relazioni interpersonali nell'ambito lavorativo. “È stato dimostrato più volte,” commenta Ben-Shahar, “che le relazioni sono un fattore decisivo per il benessere, sia personale che organizzativo. Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano che i team coesi, in cui le persone si fidano l'una dell'altra e si sentono accolte, sono molto più produttivi e innovativi”.
Questo non è solo un ideale utopico, ma una realtà supportata da diversi studi. La coesione del team e la fiducia reciproca sono ingredienti chiave per un ambiente di lavoro sano e produttivo. I dipendenti che si sentono valorizzati e parte di una comunità sono più propensi a investire nel loro lavoro, contribuendo con idee innovative e affrontando le sfide con maggiore creatività e resilienza.
Il benessere dei dipendenti non è, quindi, più visto come un obiettivo secondario, ma come una priorità strategica. Le aziende che investono nella felicità dei propri dipendenti non solo migliorano il clima aziendale, ma diventeranno anche più innovative, produttive e resilienti. La sfida per i leader di oggi è riconoscere l'importanza del benessere e trasformarlo in una leva strategica per guidare l'innovazione e la crescita nel mondo del lavoro.